Il “branding” è il processo in cui si creano e gestiscono i messaggi e le operazioni che generano nel tempo consapevolezza rispetto alla promessa fatta da un dato brand.
Fare branding significa “stabilire in modo irremovibile” una serie di direttive precise, paletti, regole e condizioni che vincoleranno nel tempo ogni decisione aziendale, soprattutto in ambito comunicativo.
Solo in questo modo, nel lungo termine si può sperare in un posizionamento preciso, durevole e credibile. Posizionarsi… o come dice qualcuno “fare brand positioning” significa ottenere nella mente delle persone una data qualità, aggettivo o caratteristica. Come si ottiene tutto questo?
Principalmente attraverso campagne pubblicitarie con un tema coerente, che segue una strategia prestabilita.
Fare branding significa costruire un brand, cioè trovare la sua identità visiva, trovare il suo carattere, la sua vision, il suo mood e altre caratteristiche essenziali a seconda del settore e del target di riferimento.
Ho sviluppato io stesso degli strumenti per trovare la propria promessa e gestirla nel tempo!
Il lavoro di branding va oltre il semplice nome o la sua rappresentazione grafica. È quel processo nel quale viene individuata, gestita e mantenuta una promessa. Non solo, il branding è il processo con il quale si trasforma un brand in strumento di confronto e dialogo tra produttore del bene/servizio e utente finale, facendo diventare questo dialogo un potente sistema di crescita e consapevolezza per entrambi, rafforzando e perfezionando il prodotto e allo stesso tempo istruendo e rendendo consapevole il consumatore. Se fatto bene e con coerenza porta tre grandi risultati, credibilità, dialogo, advocacy.
Pensa al tuo brand come se avesse una personalità, con il suo carattere, il suo modo di esprimersi, il suo look, i suoi amici e i suoi canali di comunicazione.
Dividiamo il branding in 3 grandi macro aree
1 Identità (carattere/mood/promessa/PR) cioè chi sono!
2 Notorietà (strategia/investimenti/PR) cioè come comunico!
3 Reputazione (analisi/feedback/PR) cioè cosa pensano di me!
Senza questi tre elementi spingere sul pedale delle vendite (cioè la promozione) diventa inutile. Anzi, diventa pure controproducente.
Leggi anche articolo BRANDING vs PROMOTION
Il mio personalissimo schema di branding process:
Qui spiego da dove si inizia e quali sono le fasi in cui si costruisce una marca, e come la si posiziona nella mente delle persone (per il posizionamento ho scritto articoli specifici cercali nel blog). Alcune sono strategie attive, altre sono risultati di esse.
BRAND BUILDING – L’attore principale, al quale va dato carattere unico, questo passaggio è fatto di tante cose; brand identity, mood brand, brand journey etc.
NOTORIETA’ – Si ottiene pubblicizzando in maniera strategica e massiva, il più possibile.
PREFERENZA – Si ottiene se i nostri concorrenti non hanno argomenti migliori dei nostri, e se noi abbiamo esattamente le caratteristiche che voleva il mercato. Questa fase si chiama promozione, è complementare al branding ma è una cosa che non riguarda il processo di branding, ma quello della promozione/marketing.
VENDITA – È un passo intermedio non quello finale, qui la promozione conclude un primo passo.
FEDELTA’ – Se il prodotto ha soddisfatto le aspettative e se la marca ha diffuso sicurezza e consapevolezza.
REPUTAZIONE – Si ottiene mantenendo la promessa fatta ai clienti.
ADVOCACY – I clienti sono pronti a difenderlo e promuoverlo. Sono i “prosumer” che hai creato con il tuo lavoro coerente.
CROSS-SELLING e UP-SELLING – Questa è il vero obiettivo finale, ri-vendere e vendere anche altro al cliente, se vendi una sola volta hai fallito, il cliente deve amare quel brand, a tutti i costi. (vedi Apple).
Il branding quindi è quel processo che trova e gestisce coerentemente e costantemente l’identità di marca.
Tutti gli articoli in questo blog sono scritti pensando agli argomenti qui descritti, leggili tutti e ti sarà più chiaro cosa è il branding.