Date i vostri smartphone ad amici e parenti.
Lo smartphone è un oggetto personale, il problema è che è diventato troppo personale, al punto da diventare una nostra appendice, non usiamo più l’orologio al polso, l’agenda in borsa, la rubrichetta dei numeri telefonici nel portafogli, e chissà quante cose ancora abbiamo sostituito o rimpiazzato con il nostro telefono.
Sotto l’aspetto puramente pratico e organizzativo abbiamo fatto passi da gigante, specialmente se siamo sincronizzati con un account che ci permetta di non perdere mai i dati la rubrica i file le foto etc.
Ma, c’è una cosa che io reputo dannosa, che è talmente dannosa da dover far paura molto più del perdere tutte le foto degli ultimi 5 anni e tutti i numeri della rubrica, si molto peggio. Peggio che se ti rubassero le password dell’home banking, tanto di la verità… non è che si arricchiscono casomai dovesse succedere.
È il male peggiore degli ultimi 10 anni, se parliamo di comportamento umano. Capacità critica analitica e creativa abbassati di colpo se non azzerati in alcuni casi.
Ci sono due cause concatenate, una è la spropositata mole di contenuti di bassissima qualità che ci vengono proposti, e l’altro è il male di cui parlo. Però ci sarebbe una cura, la cura consisterebbe nell’usare ogni tanto il telefono di qualcun altro. Adesso ti spiego perché!
Noi tutti, ho detto prima, veniamo sommersi da centinaia di contenuti al giorno attraverso i social, il web e le chat. Ognuno di questi ambienti è ormai gestito e criteriato da una intelligenza artificiale chiamata algoritmo. Di una complessità pazzesca, in grado di capire attraverso ogni nostra piccola interazione quali sono le nostre preferenze, ed è proprio li che inizia il disastro di cui parlo.
Gli algoritmi evitano che tu entri in contatto con contenuti che non ti riguardano o che non sono di tuo interesse e che potresti non gradire, ma come fa a sapere quello che vuoi?
Niente di più banale, il sistema complicatissimo che probabilmente ha richiesto lo sforzo di centinaia di programmatori esperti e decine di migliaia di ore di lavoro fa una cosa banalissima, ti osserva per capire cosa ti piace e cosa non ti piace, come la pensi politicamente, quale sport segui etc. Per fino le pubblicità che ti vengono proposte hanno un criterio del genere, se tu cerchi scarpe da ginnastica per i giorni successivi vedrai solo pubblicità di scarpe da ginnastica ovunque.
In rete è pieno di contenuti riguardanti il calcio per esempio, ma se tu sei un tifoso Napoletano l’algoritmo eviterà di farti vedere contenuti che tessono le lodi della Juve sennò ti intossichi tu e si rischia pure che ti venga voglia di andare a sporcare quel contenuto con qualche provocazione o peggio qualche insulto se sei una persona brutta. L’algoritmo vede che di solito tu metti i like alle foto ai post e alle news riguardanti il Napoli, metti i cuoricini, condividi e interagisci in modo positivo. Invece quando vedi un contenuto (perché lui sa che tu lo vedi) della Juventus ma non interagisci, e se lo fai metti la faccina arrabbiata, allora lui capisce che a te piace uno e non l’altro.
L’algoritmo, decide cosa devi vedere!
Ecco che entra in azione l’algoritmo, a quel punto lui decide di farti apparire sulla news feed, cioè la pagina principale di un social, quella che tu mandi avanti velocemente con il ditino, più contenuti riguardanti la tua squadra e meno contenuti riguardanti le squadre avversarie. Dopo un po’ di mesi il risultato sarà che tu avrai la sensazione che sui social si parla molto o solo di Napoli e poco o nulla delle altre squadre, ma la realtà è che ogni tifoso vede i contenuti riguardanti la sua squadra. Bene adesso adotta lo stesso concetto alla politica, agli hobbies, al lavoro. Io per esempio nella mia news feed ho molte auto specialmente americane, molta roba marketing, molte cose sull’imprenditoria e sul business, e non vedo sport perché non mi interessa.
I social e il web in genere non è più la vita virtuale che predicavamo qualche anno fa, adesso sono la rappresentazione frenetica e convulsa della nostra vita reale, siamo noi in un mondo accelerato, pieno di contenuti e cose da sapere, in continuazione.
Dove sta il problema? Ti starai chiedendo!
Beh il problema è serio, perché in questo modo si creano comparti stagni, noi esperti di marketing conosciamo molto bene il fenomeno e lo sfruttiamo, si chiamano “Echo Chambers” cioè comparti isolati in cui l’argomento non cambia, quindi non cambia, le informazioni, le idee o le credenze vengono amplificate o rafforzate dalla comunicazione e dalla ripetizione all’interno di un sistema definito, dette anche “Bubble Filters” perché di fatto tu finisci in una bolla all’interno della quale non passano altre informazioni, ma solo quelle che tu vuoi sentire.
Se tu ad uno gli dici solo quello che lui vuol sentirsi dire, e non gli dici mai qualcosa di diverso, che potrebbe fargli venire dei dubbi, potrebbe indurlo a riflettere, tu stai di fatto crescendo un cretino convinto delle sue idee, perché non ne vede altre di idee, quindi le sue sono le più diffuse e le più giuste (lui pensa sia così).
Prova ad immaginare a livello politico che disastro causa questa modalità di “nurturing”.
Se tu sei un pentastellato, e vedi che sul web non si parla d’altro, sei portato a pensare che in Italia la pensino tutti come te, che stiano tutti col Movimento 5 Stelle, come te…. Quindi tu devi per forza essere dalla parte giusta del fiume, eh! Ma magari nella stanza accanto o la scivania di fronte in ufficio, c’è un collega che è a soli 2 metri da te, e che ha idee politiche diametralmente opposte, il quale a sua volta è convinto che ci siamo pochi cretini a votare 5 Stelle, perché lui invece vede solo contenuti PD o di altri partiti. Due cretini in una stanza sola.
Adesso veniamo alla cura;
E se si scambiassero i telefoni per un po’?
Farebbero due cose buone, metterebbero in crisi gli algoritmi e avrebbero altri aromenti su cui ragionare, cioè andrebbero finalmente un po’ in crisi anche loro e le loro certezze.
I vegani si scambiassero il telefono con i bistecchiani, i napoletani con gli juventini, i gay con gli etero, i motociclisti con i ciclisti…. Rimescoliamo un po’ sto cazzo di pentolone pieno di stronzate, se proprio non possiamo spegnerli sti telefoni, mettiamo un po’ in crisi noi stessi e il sistema.
Spegni!!! Ciao.